Vastus lateralis myofascial free flap in tongue reconstruction
Lembo miofasciale di vasto laterale nella ricostruzione della lingua
R. Pellini1, A. De Virgilio1 2, G. Mercante1, B. Pichi1, V. Manciocco1, P. Marchesi1, F. Ferreli1, G. Spriano1
1 Department of Otolaryngology-Head and Neck Surgery, Regina Elena National Cancer Institute, Rome, Italy; 2 Department Organs of Sense, ENT Section, University of Rome “La Sapienza”, Rome, Italy
Summary
In the last decade, the antero-lateral thigh free flap (ALT) has become the most popular free flap for tongue reconstruction because of less donor site morbidity and better cosmetic outcomes. However, fascio-cutaneous ALT may be insufficient to reconstruct major tongue defects, while its muscular-cutaneous variant (using the vastus lateralis muscle) may be too bulky. The present study describes our preliminary experience of tongue reconstruction with vastus lateralis myofascial flap, which could potentially offer unique advantages in head and neck reconstruction including adequate bulk when needed, optimal functional results and obliteration of dead space thus preventing fistulas and infections with minimal morbidity.
Riassunto
Nell’ultimo decennio il lembo antero-laterale di coscia (ALT) è diventato il lembo libero più utilizzato nella ricostruzione della lingua, dal momento che esso è caratterizzato da bassa morbidità a livello del sito donatore e da migliori risultati estetici. Tuttavia, l’ALT fascio-cutaneo può essere insufficiente nella ricostruzione nei difetti maggiori (es. glossectomia totale) mentre la sua variante muscolo-cutanea (che include il muscolo vasto laterale)’ può essere troppo voluminosa. Scopo dello studio è quello di descrivere la nostra esperienza preliminare nella ricostruzione della lingua utilizzando il lembo libero mio-fasciale di vasto laterale che potrebbe a nostro parere offrire notevoli vantaggi nella ricostruzione testa-collo come: possibilità di confezionare un lembo voluminoso quando necessario, ottimi risultati funzionali, obliterazione di spazi morti con prevenzione dello sviluppo di fistola e infezione con minima morbidità a livello del sito donatore.